Ordine (e linearità visiva)

In questo articolo torniamo a parlare di uno dei 7 elementi che io definisco fondamentali per un’architettura favorevole al benessere dell’utente (e che puoi conoscere in anteprima scaricandoti la mia guida gratuita Architettura e Benessere).

Dopo aver trattato il tema dell’Ergonomia, parleremo oggi dell’elemento che ci permette di vivere al meglio i nostri spazi, esattamente per come sono stati progettati.

Sto parlando dell’Ordine, elemento che, insieme alla Linearità, garantisce benessere visivo, già al primo sguardo.

Pur avendo molti punti in comune, ho deciso di trattare i due argomenti separatamente; pertanto oggi ci concentreremo prevalentemente sull’Ordine, mentre in futuro approfondiremo il tema della Linearità visiva.

Buona lettura!

Fonte: Pinterest

Premessa

Ormai è risaputa la correlazione fra ordine e benessere mentale, attestata anche da numerose ricerche condotte in ambito Accademico.

Se i contesti disordinati sembrano portare a guizzi di creatività1, è nei contesti ordinati che si sviluppano scelte sane, concentrazione e comportamenti sociali positivi2. Inoltre, in persone che percepiscono la loro casa come disordinata, si è rilevato un livello di cortisolo (ormone dello stress) di livello medio-alto.3

In particolare si parla di “ridondanza/rumore visivo” per descrivere ambienti sovraccarichi di colore, accumuli di beni o comunque saturi di elementi che trasmettono un senso di scarsa organizzazione e generano “sopraffazione”, ostacolando azioni semplici come la pulizia, la cura e la manutenzione quotidiane.

Vi suona familiare?! Credo di sì. Molti che mi leggono hanno figli piccoli, lavori che li portano ad essere a casa solo poche ore al dì e spesso si creano delle condizioni di sovraccarico gestionale per cui, in certe giornate, l’ordine sembra essere l’ultimo dei problemi a cui pensare. In realtà non lo è, anzi: una casa ordinata può farci percepire alcuni compiti come più facili da svolgere e darci la piacevole sensazione di trovarci in un luogo in cui tutto ha un utilizzo e una collocazione precisa.

Inoltre, dicono gli esperti, vivere in una casa ordinata muove anche altre leve: la sensazione di essere parte attiva rispetto al caos incombente, riconoscersi capaci di fare selezione e dare delle priorità, insomma, un contesto ordinato fa vivere meglio e ci aiuta ad avere una migliore percezione di noi stessi (ritorneremo su questo punto parlando di Place Identity! – stay tuned-).

Probabilmente sull’utilità e il benessere generato dall’ordine eravamo già tutti d’accordo.

La domanda è un’altra: come ottenerlo e soprattutto come mantenerlo?

Leggetemi e vi dirò cosa ne penso…

Fonte: Pinterest

Ordine e linearità: l’importanza del design

Come avete capito dal mio profilo, sono una convinta sostenitrice della reciprocità fra noi e l’ambiente: così come noi trasformiamo il contesto che ci circonda, anch’esso influisce su di noi, con stimoli e imput che agiscono anche su nostri comportamenti.

Questo è il pensiero di fondo dell’Evidence Based Design, disciplina che ho studiato in modo approfondito e di ho parlato brevemente in questo articolo.

Per ogni problema (o quasi) c’è una soluzione: vediamo come può venirci in aiuto il design per ripristinare e mantenere l’ordine.

Ho selezionato tre tipi di “Livelli di interazione”: ognuno definisce un modo in cui il design ci può essere utile in questi casi. Vediamoli insieme!

Ordine e linearità: livello base

Questo è il livello basic: lo consiglio a chi ha percezione che il disordine gli crea disturbo, ma non sa da che parte cominciare per creare ordine e linearità visiva.

Il livello base si prefigge un unico scopo: massimizzare la capacità contenitiva all’interno del nostro interior design.

I migliori alleati del livello base sono:

  • letti e divani con contenitore alla base
  • armadi a parete con ante opache
  • mensole chiuse con ante opache

Sottolineo “con ante opache” perché se il problema è mantenere l’ordine, non credo che si abbia la possibilità e tempo di mettere in ordine anche l’interno del mobile, come invece è necessario nel caso delle ante in vetro trasparente, satinato o delle (bellissime!) ante fumè.

La proposta è: individuare dei modelli (in zona giorno come in zona notte) con spazio sufficiente per organizzare il contenuto e lasciare volutamente sempre libere dello spazio (1 o 2 ante per gli armadi/ mezzo contenitore per il divano e il letto) per un riordino dell’ultimo minuto.

Ci tengo a precisare che questa deve essere una soluzione temporanea al disordine: una volta risolta l’emergenza, gli oggetti devono trovare la loro propria collocazione. E lo spazio di emergenza deve sempre rimanere libero.

Per quanto riguarda le modalità di organizzazione interna, di selezione di oggetti da mantenere, etc, rimando a Marie Kondo, la tidying consultant per eccellenza: ho trovato i suoi libri pieni di spunti interessanti per il decluttering. Penso però che sia un metodo che deve essere condiviso fra tutti i componenti di una casa, per evitare che la cernita generi drammi, soprattutto fra i soggetti di età inferiore ai 10 anni, che in genere sono (guarda caso) i maggiori responsabili del disordine.

In ogni caso: l’ordine si impara. Anche i bambini più piccoli beneficiano di un ambiente in cui trovano i loro giochi, libri, vestiti ed essere circondati da un contesto organizzato infonde un senso di serenità.

Tornando a noi, quindi: il primo step che possiamo compiere è utilizzare il design per massimizzare il contenimento e utilizzarlo senza saturarlo.

Vi lascio alcune immagini di utili soluzioni ed esempi sia per la zona giorno che per la zona notte.

Fonte: Pinterest
Living Blade di Modulnova. Fonte: Pinterest
Fonte: Pinterest
Fonte: Pinterest

Ordine e linearità: livello medio

Questo è un livello di media difficoltà: è per chi ama l’ordine, ma non riesce a gestire quotidianamente il flusso degli oggetti che entrano nella casa, con il risultato che questi rimangono accumulati in maniera temporanea (per giorni e giorni…).

In questo caso suggerisco sempre di tenere un po’ di contenitivo chiuso, ma anche di inserire nella composizione delle parti a vista, come scaffali, mensole, nicchie. Queste però (e questa è di fatto l’abilità data dal design) devono essere accessoriate con una composizione studiata a tavolino, con complementi di arredo che ci piacciono e che abbiamo scelto personalmente.

Deve essere una composizione con un senso: i complementi di arredo (vasi, piante, fotografie, etc) devono essere in armonia fra di loro, sia per dimensione che per comatismo e avere fra loro la giusta distanza. Insomma, le parti a vista non devono essere lasciate al caso, ma devono creare un equilibrio decorativo da mantenere nel tempo.

Quindi, qualsiasi oggetto appoggiato sul (poco) spazio libero rimanente, risulterà inequivocabilmente fuori posto e verrà instintivo il desiderio di trovargli una collocazione più appropriata.

Come procedere? Scegliere dei modelli con parti chiuse e parti a vista e studiare l’accessoristica di conseguenza. Fortunatamente viviamo in un contesto tecnologico che ci supporta: selezionare gli oggetti da comprare, individuandone le dimensioni e creare montaggi fotografici per immaginare come sarà la composizione e prendersi del tempo per scegliere se il risultato è quello che vorremo poi vedere tutti i giorni.

Da evitare come la peste invece gli acquisti compulsivi, come si fanno spesso la domenica in qualche grande distributore da cui non si riesce ad uscire a mani vuote…

La frase “Carino questo, lo potrei mettere lì…” è spesso il preludio all’acquisto di un oggetto inutile che per dimensioni o colore non ha nulla a che vedere con il contesto in cui pensiamo di disporlo e il risultato è che presto ci stancheremo di vederlo (vedi capitoletto sulla ridondanza visiva) e ce ne sbarazzeremo (e anche ciao sostenibilità! – anche di questo avremo modo di parlare in seguito).

Novamobili- Wall 30. Fonte: Pinterest
Fonte: Pinterest
(qui siamo tra il livello medio e il livello pro a dire il vero) Fonte: Pinterest

Ordine e linearità: livello pro

Questo è un livello per veri esperti, per chi ha fatto dell’ordine un fiore all’occhiello, o al contrario, per chi sente l’esigenza di un approccio drastico per ottenerlo.

Lo consiglio a chi vive solo o in coppia, o comunque senza bambini nel nucleo familiare, perché in questo caso non c’è spazio per le mezze misure e se non si è tutti concordi su come operare, si rischia di creare l’effetto :”Ops! Mi è scoppiata una bomba in soggiorno” nel giro di mezza giornata.

Questo approccio prevede una terapia d’urto: minimizzare lo spazio contenitivo e creare solo punti di appoggio a vista. Le pareti saranno per lo più libere da mobili, al massimo qualche scaffale, punto luce o quadro.

L’effetto complessivo sarà leggero, etereo, ordinatissimo e la sensazione di relax visivo sarà massima.

Come dicevo prima, però, questo approccio implica che ci sia un’attività quotidiana di selezione e smaltimento dei nuovi oggetti che entrano in casa e la capacità di trovare una collocazione a tutto quello che si decide di mantenere in tempi rapidi. Insomma, il livello pro secondo me è valido per Marie Kondo e pochi altri!

Fonte: Pinterest
Fonte: Pinterest

Come va con l’ordine? In quale modo senti che il design possa esserti d’aiuto per mantenre l’ordine? Quale livello senti più affine alle tue esigenze?

  1. Vohs K et al, Physical Order Produces Healthy Choices, Generosity, and Conventionality, Whereas Disorder Produces Creativity, 2013, Sage Journals doi: 10.1177/0956797613480186 ↩︎
  2. McMains S, Kastner S, Interactions of top-down and bottom-up mechanisms in human visual cortex, 2011 Jan 12;31(2):587-97. doi: 10.1523/JNEUROSCI.3766-10.2011 ↩︎
  3. Saxbe D E, Repetti R, No place like home: home tours correlate with daily patterns of mood and cortisol, 2010 Jan;36(1):71-81. doi: 10.1177/0146167209352864. Epub 2009 Nov 23. ↩︎

A presto!

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Arch. Elisa Alfonsi

Mi occupo di creare luoghi per il benessere, sia per il settore pubblico che nel settore privato, con focus in particolare in luoghi per l’ospitalità.

Credo fortemente nel senso di benessere che deriva dal trovarsi nel contesto adatto, in un luogo curato, in cui la bellezza si fonde con la funzionalità.

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